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(Notizie
liberamente tratte dal volume "San Nazario - Brevi notizie sul
Santo Martire, sull'Abbazia e sul paese" di Mons.Pasquale
Allegro - Edizioni del Centro di Promozione Culturale per il
Cilento) San
Nazario di Centola sorse verso il 1000 d.C. intorno all'Abbazia
omonima, dedicata a un santo martire delle persecuzioni di
Diocleziano nel 303 d.C. Questo santo operò in Italia
settentrionale (è sepolto a Milano nella Basilica Apostolorum) e
mai venne nel sud d'Italia, né fondò abbazie.
Questa abbazia fu fondata o dai benedettini o dai basiliani. Molti hanno scritto che l'Abbazia di S.Nazario era Benedettina e ne facevano risalire
I'origine all'anno 1044, fondatore l'Abate Richerio. L'Abate Sacco scrive nel suo libro
"II Regno di Napoli" pubblicato nel 1796, alla voce "S.NAZARIO":
"S.Nazario, terra della provincia di Salerno ed in Diocesi esente, situata in una valle cinta da tre piccoli monti, d'aria non buona, e nella distanza di 55
miglia in circa dalla città di Salerno, che si appartiene con titolo di Baronia alla
famiglia Bommicini. Questa terra, la quale fu edificata verso la metà del secolo undecimo da Richerio, Abate di Montecassino, ha soltanto una Parrocchia sotto il titolo di S.Nazario. Le produzioni del suo territorio sono frutti, oli, vini,
castagne e ghiande, ed abbondante caccia di tordi e merli. La sua popolazione
ascende in circa a seicento, con la cura spirituale di un Arciprete, eletto dal Vicario del Capitolo Vaticano in Roma, come abate di S.Pietro de' Cusati. Questo Vicario esercita la
giurisdizione quasi vescovile sopra la terra di Bosco de' Cusati, di S.Nazario, di S.Nicola e
degli Eremiti." (SACCO, vol.III, pag.302).
L'Antonini, nel suo libro "La Lucania", pubblicato in Napoli presso Tomberli nel 1795, mentre afferma che S.Nazario fu fondato da Richerio, come a lui risulta
"da alcune carte fattemi leggere dall'Abate Varese, Canonico di S.Pietro di
Roma", riconosce che l'Abbazia dovette essere fondata in tempi anteriori. Ecco quanto
egli scrive nel vol.ll, a pag.333: "Calando verso tramontana (da San Mauro La Bruca), in basso
luogo, su di un fiumicello, viene il Casale di S.Nazario. Ha buoni terreni per vari usi e nel verno vi si fa abbondantissima caccia di tordi e merli, che pasciuti tra quei mirteti, sono di soavissimo sapore e stranamente
grassi, Siccome vidi da alcune carte, fattemi leggere dall'Abate Varese, Canonico di S.Pietro di Roma, riconosce questo
luogo sua fondazione da Richerio, Abate di Montecassino (...). Egli fondò questo Casale col titolo di S.Nazario dall'altra parte del fiumicello, all'incontro, dov'era fondata la Badia, ch'oqqi serve di Parrocchia
gIi abitanti e che trovasi Commendata al Capitolo di S.Pietro in Roma con la
giurisdizione spirituale anche sul vicino CASALE degli EREMITI per Bolla di Pio IV del 1564. Il MabilIon scrive, nel libro 57
degli Annali Benedettini, che prima era una cella fondata dal monaco , Nantaro, il quale la donò al monaco
Richerio..."
E lo stesso Antonini, riferisce ciò che scrive Paolo Emilio Santoro nella Storia Carbonense, a
pag.29: "che S.Nilo verso l'anno 940 fuggisse prima al monastero di San Mercurio (ch'era
già nella Rocca Gloriosa, come in appresso sarà detto), e poi in quello di S.Nazario... ne viene di
conseguenza che la Badia era già fondata". (Precisiamo che S.Nilo non
fuggì prima nel monastero di S.Mercurio di Rocca Gloriosa, ma nel MERCURION, nella vallata del fiume Laos, sotto Rossano e poi a S.Nazario, come risulta dalla"BIOS" di S.Nilo in
lingua greca).
L'Antonini, citando l'autore greco della vita di S.Nilo, che descrive il periodo di permanenza del Santo Fondatore nell'Abbazia di S.Nazario, ove vestì l'abito sacro nel 940, conclude:
"Questa autorità mi fa credere o ch'essendo qui qualche Monistero o
Eremo di basiliani, fosse poi da loro stato abbandonato, o che vi fosse qualche cella, chiamata OBOEDIENTIA di Benedettini, e successivamente dall'Abate di
Montecassino fondata la Badia, altrimenti non saprei, come pensarla,
né dire in qual modo, ch'essendo S.Nilo basiliano, andava ad un monastero di
benedettini".
Angelo Bozza, nel suo libro "La Lucania", a pag.207, (pubblicato nel 1888), dice le stesse cose, citando il Santoro.
Gli autori citati sono tutti concordi nell'affermare che l'Abbazia di S.Nazario era benedettina e fanno risalire la fondazione del Casale e dell'Abbazia all'Abate Richerio di Montecassino nel 1044, ad eccezione
dell'Antonini. Lo stesso ragionamento fa il Can. Ronsini, nei suoi "Cenni storici",
riguardo all'Abbazia di Grottaferrata in Rofrano. che alcuni storici dicono benedettina.
Egli scrive a pag.17: "In Rofrano Vetere esistono i ruderi di un Monastero, che è ricordato ancora nella vita di S.Elena di Laurino, che, secondo il Baronio, nelle note al
Martirologio R., vixit temporibus Theodosii senioris, et Honorii eius fi!ii, ut ex iisdem actis
colligitur, dal 379 al 423 ...deve conchiudersi che quel Cenobio di Rofrano Vetere esisteva
già prima del 480, in cui nacque S.Benedetto. Dunque il Cenobio non era di benedettini, la culla dei quali fu Montecassino fondata nel 529, ma di basiIiani, che dall'Oriente
ben presto si diffusero in queste Meridionali provincie allor soggette al
greco imperatore".
E basiIiana è anche l'Abbazia di Grottaferrata nella nuova Rofrano, con origine al secolo VIII.
CONCLUSIONE - L'Abbazia di S.Nazario fu di origine basiIiana, risalente all'VIII o IX secolo. Nel X secolo era fiorente; nel 940 S.Nilo vi indossò
l'abito sacro.
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