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Cannalonga
Come si raggiunge:
In treno: Linea Salerno-Reggio Calabria fermata SS.FF. Pisciotta-Palinuro.
In auto: Autostrada con uscita sulla A3 Salerno/Reggio Calabria, uscita casello Battipaglia con proseguimento sulla SS.18 per Agropoli prima e sulla variante SS.18,poi, arrivati a Futani statale 447 direzione Palinuro.
Via Mare: raggiungere il porto di IV classe e Turistico di Marina di Camerota equipaggiato ed attrezzato |
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Breve storia di Cannalonga
Edificata
intorno all’anno Mille, probabilmente dagli abitanti
di Civitella, Tolve (oggi Cannalonga) deve il suo originario
nome all'ulva (terra ulvae), la pianta palustre che
evidentemente coesisteva ai canneti cui fa riferimento
l’attuale toponimo. Il paese appartenne a Novi
fino al 1452 quando Giovanni Antonio Marzano, signore
di Novi, donò il casale a Giovanni Antonio Martirano.
In seguito il feudo passò ai duchi di Monteleone,
divenuti signori di Novi. Nel 1572 il feudo di Cannalonga
fu acquistato da Giovan Battista Farao di Cuccaro. Questa
famiglia lo tenne in signoria fino alla morte di Scipione
Farao, che lo donò a Vincenzo Macedonio, barone
di Cannalonga. Nel 1680 la terra di Cannalonga andò
in dote al nobile di origine spagnola Don Toribio Alfonso
Mogrovejo nell'anno, parente del più famoso Toribio,
arcivescovo di Lima e primate del Perú che, morto
nel 1680, fu santificato e divenne il Patrono del paese.
Cannalonga assunse grande importanza intorno al 1450,
in quanto sede di un grande mercato settembrino (la
Fiera di Santa Lucia, che si tiene tuttora) e del Banco
della Giustizia che, dal 1546, ebbe giurisdizione su
gran parte del Cilento montano.
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