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Capaccio - Paestum
Come si raggiunge:
In treno: si può utilizzare la linea Napoli-Salerno-Reggio Calabria che serve tutta la zona costiera della provincia di Salerno e quindi del Cilento. La stazione di fermata è quella di Capaccio-Roccadaspide.
In auto: Autostrada Roma - Caserta (A3) o Autostrada Napoli - Salerno (A3), Tangenziale di Salerno ingresso Fratte, uscita Zona Industriale, strada provinciale da Fuorni per Giffoni Valle Piana.
In aereo : l'aeroporto più vicino è quello di Napoli Capodichino. |
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Turismo
a Capaccio - Paestum |
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Breve storia di Capaccio - Paestum
Capaccio
è uno dei comuni più importanti della
provincia di Salerno, per estensione, risorse agricole,
turismo, attività commerciali. La sua particolare
posizione geografica, le permette di dominare la piana
dei templi di Paestum, offrendo un'ottima vista panoramica
di tutto il golfo di Salerno (anche definito anticamente
Posidoniate o Sinus Paestanus).
Nella zona denominata Capaccio Vecchia alcuni secoli
fa venne costituito il centro abitato; qui è
possibile trovare ancora alcuni resti delle civiltà
antiche. Secondo alcune ipotesi la nascita di questo
insediamento è dovuta alla migrazione degli abitanti
della piana del Sele che si ritirarono sul monte Calpazio
per proteggersi dalle invasioni saracene, e dalla malaria
(880 DC).
Altre ipotesi invece documentano l'esistenza di un insediamento
già nel 794 DC, in quanto il luogo allora conosciuto
come Capaque, era citato in alcuni documenti ufficiali
dell'epoca.
Le ipotesi più attendibili invece attestano l'emigrazione
degli abitanti di Paestum,in cerca di un luogo più
sicuro e che offrisse loro una vita migliore. I Pestani
quindi si stabilirono in un sito già esistente,
ma di poca importanza fino ad allora. Anche se di superfice
nettamente minore a quella di Paestum, questo luogo
offriva un buon riparo dalle invasioni saracene, in
quanto, situato sul monte Calpazio, e non visibile dalla
pianura. La città venne fortificata con delle
mura, concentrate sopprattutto a sud-ovest della città,
e in parte ancora conservate. Torri e mura erano installate
anche a nord e ad est ma di minore importanza in quanto
la posizione geografica non permetteva un facile accesso
alla città. Il problema dell'acqua venne risolto
con la costruzione di cisterne di mattoni, le quali
consentivano la raccolta dell'acqua piovana e la graduale
diffusione.Le cisterne (di costruzione romana) sono
in parte ancora visibili.
Per quanto riguarda l'etimologia del termine Capaccio,
si deve la sua origine a Caput Aquae, in quanto Capaccio
era il capo dell'acquedotto che portava l'acqua a Paestum.
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