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Omignano
Come si raggiunge:
In treno: Linea Salerno-Reggio Calabria fermata SS.FF. Pisciotta-Palinuro.
In auto: Autostrada con uscita sulla A3 Salerno/Reggio Calabria, uscita casello Battipaglia con proseguimento sulla SS.18 per Agropoli prima e sulla variante SS.18,poi, arrivati a Futani statale 447 direzione Palinuro.
Via Mare: raggiungere il porto di IV classe e Turistico di Marina di Camerota equipaggiato ed attrezzato |
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Breve storia di Omignano
Le prime notizie di Omignano risalgono al 1047. È
quasi certo che alle origini fosse un castello longobardo,
uno dei tanti costruiti da questo popolo per controllo
del territorio. Oggi, purtroppo, del castello non c'è
traccia.
Omignano sorge alle pendici del monte Stella; la vetta
di questa montagna porta il ricordo di antichissimi
stanziamenti a carattere religioso-militare. Qui sorgeva
il "Castellum melillam" sulle rovine di un
"frourion" di epoca greco-lucana (VI-IV sec.
a.C.). Quivi sorse poi il "Castellum Cilenti",
una roccaforte abitata, dove nel XI secolo risiedeva
un capo militare del guastaldato di Lucania; poco distante
sorge la cappella di "Santa Maria della Stella",
restaurata nel 1444 dall'ultimo eremita frate Sombato.
Sul versante est del monte Stella, poco distante dall'omonima
cappella, vi è una località che la gente
del luogo chiama "li Morge"; si tratta di
grosse pietre monolitiche, semisommerse dalla vegetazione.
Ve n'è una, la più grossa, con la sommità
piatta, detta "a preta Nzitata". Un uso antichissimo
vuole che le donne salendo la montagna in pellegrinaggio,
tirassero nove sassolini, che dovevano restare sulla
sommità; in questo caso la gravidanza era assicurata;
infatti "preta nzitata" nel dialetto locale
vuol dire "pietra che feconda".
Da vedere
La Chiesa di San Nicola (il santo patrono), dalla struttura
semplice e costruita nel XVI sec; il nobiliare Palazzo
De Feo, costruito nel 1700.
Attraverso passeggiate naturalistiche nelle vicinanze
del Monte Stella, ci si può imbattere in grossi
blocchi monolitici di origini sconosciute, ma che secondo
gli abitanti del luogo avrebbero proprietà di
facilitare le gravidanze; infatti, gli antichi abitanti
gli attribuirono il nome di "petra n'zitata" che nel
dialetto locale significa proprio "pietra che feconda".
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