|
Padula
Come si raggiunge:
In treno: Linea Salerno-Reggio Calabria fermata SS.FF. Pisciotta-Palinuro.
In auto: Autostrada con uscita sulla A3 Salerno/Reggio Calabria, uscita casello Battipaglia con proseguimento sulla SS.18 per Agropoli prima e sulla variante SS.18,poi, arrivati a Futani statale 447 direzione Palinuro.
Via Mare: raggiungere il porto di IV classe e Turistico di Marina di Camerota equipaggiato ed attrezzato |
|
|
Breve storia di Padula
La
nascita si fa risalire al IX-X secolo quando la popolazione,
cessata la furia demolitrice dei Saraceni, preferì
sistemarsi sulla collina meno elevata e più prossima
ai collegamenti della via consolare, dove ancora sorge
Padula. Le notizie storiche disponibili confermano l'esistenza
di Padula dopo l'anno mille, facendo a volte riferimento
anche ad un insediamento sui monti come quello di Mandrano.
Alla nascita di Padula certamente non furono estranei
i monaci Basiliani, come stanno a testimoniare la chiesa
di S. Nicola alle Donne ed i ruderi dell'antico Monastero
di S. Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino
entrò in possesso di Padula. La sua attenzione
fu poi attratta dal sito in cui sorgeva la Grancia di
S. Lorenzo dell'Abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne,
per permuta con l'Abate Guglielmo, tutti i beni della
Grancia e li donò ai Certosini di S. Brunone.
Con l'atto stipulato il 28 Gennaio 1306 incominciava
a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli
assunse le grandiose dimensioni che ancora oggi è
possibile osservare. Nel periodo risorgimentale, sebbene
madre di molti spiriti liberali, ha conosciuto la tragica
fine dei trecento seguaci di Carlo Pisacane.
La Certosa di San Lorenzo in Padula
La Certosa di San Lorenzo è detta di
Padula per la sua vicinanza all’omonimo paese.
Essa è uno dei monasteri più grandi nel
mondo e tra quelli di maggior interesse in Europa per
importanza architettonica.
La Certosa fu fondata nel 1306 da Tommaso S. Severino,
Conte di Marsico e Signore di tutto il Vallo di Diano
che subito la donò all'ordine certosino.
L'impianto originario della Certosa quindi risale al
300, successivamente poi si sono avuti ulteriori interventi:
nel '500 la trasformazione del Chiostro grande e l’arricchimento
dei sacri arredi; nel '700 la costruzione della passeggiata
coperta e del grandioso scalone barocco. Nonostante
le profonde trasformazioni nel corso dei secoli, ha
conservato tuttavia la sua struttura delle origini.
Essa infatti presenta la struttura tipica delle certose:
gli ambienti sono distinti in una parte alta, dove alloggiavano
i padri certosini che vi conducevano una vita intimamente
religiosa ed ascetica; una parte bassa dove stavano
i conversi che avevano il compito di curare i rapporti
con le comunità dei territori circostanti, di
amministrare i beni dell'ordine, di sovrintendere alle
attività agricole ed artigianali. La Certosa
quindi era una grande azienda in cui i certosini organizzavano
la produzione agricola e tutte le attività artigianali
ad essa connesse, mentre i monaci di clausura producevano
e commissionavano arte e cultura.
La visita alla Certosa è l’occasione per
vivere ed immergersi per un paio d’ore nella vita
che conducevano i frati benedettini e ammirare sia gli
ambienti di culto e di contemplazione quali il chiostro,
la libreria con il suo meraviglioso pavimento in ceramica
di Vietri, le cappelle con i loro marmi e gessi di scagliola
finissima, le celle dei monaci, per rendersi conto di
qual era la loro vita di studio e meditazione, il fruttetto
di clausura; ma anche la grande cucina, le cantine con
le enormi botti di vino, le lavanderie, e tutte le coltivazioni
esterne. Nel monastero inoltre vi è anche il
museo archeologico della Lucania occidentale che ospita
i reperti ritrovati durante i lavori di scavo archeologico
effettuati presso le necropoli di Sala Consilina e di
Padula.
Testi storici a cura del Comune di Padula
|