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Camerota
Come si raggiunge:
In treno: Linea Salerno-Reggio Calabria fermata SS.FF. Pisciotta-Palinuro.
In auto: Autostrada con uscita sulla A3 Salerno/Reggio Calabria, uscita casello Battipaglia con proseguimento sulla SS.18 per Agropoli prima e sulla variante SS.18,poi, arrivati a Futani statale 447 direzione Marina di Camerota.
Via Mare: raggiungere il porto di IV classe e Turistico di Marina di Camerota equipaggiato ed attrezzato |
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Breve storia di Camerota
Camerota
nella pronuncia locale "CAMMAROTA", deriverebbe
dal greco Kamaratos che significa " curvo, a volta"
ed è collegato alla presenza delle numerose grotte
scelte come riparo dai monaci italo-greci sopraggiunti
in zona nel VII secolo d.c.
I primi insediamenti umani risalgono alla fase finale
della glaciazione Riss.
La prima fonte storica risale al 1079, anno in cui Alfano,
Vescovo di Salerno, concesse al nuovo vescovo di Policastro
la giurisdizione su Camerota e altre terre.
Ulteriori notizie si hanno nell' epoca angioina: Carlo
d' Angiò concesse il castello di Camerota e quello
di Molpa a Egidio di Blamur.
Dal 1337 fino a tutto il quattrocento, Camerota venne
amministrato dai Sanseverino.
Nel corso del cinquecento furono insigniti del feudo
i Luzio, Goffredo Palagano e Carlo Caracciolo.
Intanto il costante pericolo barbaresco e turco sulla
costa cilentana aveva reso necessaria la costruzione
di torri di avvistamento.
Nel
1532 le incursioni del pirata Dragut colpirono duramente
vari centri, fra cui Camerota. Nel 1554 il feudo fu
acquistato da Sancio Martinez de Lejna, poi passò
a Camillo Pignatelli e per vendita ai Marchese che ne
mantennero il possesso fino all' eversione della feudalità.
Camerota tornò a far parlare di sè neldecennio
Francese, quando venne occupato dalle truppe del Generale
Regnier. Durante i moti rivoluzionari del 1828 i rivoltosi
cilentani si riunirono nella Chiesa Madre cantando il
"Te Deum" e subirono la dura reazione del
Generale del Carretto e le successive condanne alla
fucilazione.
Da vedere
Camerota, arroccato sulla montagna, offre al
visitatore le sue splendide viuzze, ancora oggi percorribili
solo a piedi.
Nelle botteghe del paese ancora si lavora la creta con
gli strumenti tradizionali, trasfomando la "terra"
in splendidi vasi, piatti e oggetti di vario tipo.
Breve storia di Marina di Camerota
Marina di Camerota, con il suo caratteristico porticciolo turistico, il suggestivo borgo marinaro sorto ai piedi della montagna, il suo mare cristallino di un blu intenso e la sua costa frastagliata e ricca di cavità naturali tutte da scoprire e da ammirare, è stata da molti definita la "Perla del Cilento". La leggenda narra che Palinuro, il nocchiero di Enea, innamorato non corrisposto di Kamaraton, una fanciulla bella come una dea ma dal cuore di pietra, inseguì l'immagine di Kamaraton nel fondo del mare. La fanciulla in seguito fu tramutata da Venere in roccia, la stessa roccia in cui ora sorge Camerota.
Marina di Camerota si adagia su di un arco di costa tra ulivi di epoca saracena, incastonati tra due piccoli promontori sormontati da torri. Al centro della cittadina vi è la piazza con la chiesa; seguono poi le prime case dei pescatori disposte con simmetria, mentre le case moderne sono sorte solo nella seconda metà del secolo.
Marina di Camerota nacque verso la fine del 600 come villaggio di pescatori, si ampliò poi nell'ottocento con l'arrivo di gente dalle zone circostanti. Questo paese ha molti legami con il Venezuela e non a caso la via principale della cittadina porta il nome di Simon Bolivar. Un tempo tra le sue vie si lavoravano le corde vegetali che venivano poi esportate a Taranto, La Spezia e Venezia; oggi tra quelle vie circolano i villeggianti di ogni dove d'Italia che hanno un unico interesse: una spiaggia morbida ed un mare ancora pulito.
Il porto di Marina di Camerota fu costruito nel 1968 ed è il meglio attrezzato dopo Salerno Centro. I due moli racchiudono uno specchio d'acqua di 46.000 mq. Esso è turistico e peschereccio nello stesso tempo, in quanto ha un notevole movimento di pescherecci grandi e piccoli, come pure piccole barche da pesca. Spesso vi approdano Jot e d'estate vi è un servizio di aliscafi che collega Marina di Camerota a Napoli e Capri.
La costa è ricca di grotte ed insenature, tra cui non si può dimenticare l'area degli "Infreschi", una grotta talmente ampia da essere visitabile con piccole imbarcazioni, dentro alla quale l'acqua, che sgorga da polle sottomarine, è sempre limpida e fresca.
Da vedere
Via Leon di Caprera: essa porta il nome del battello detto "Leon di Caprera" che traversò l'Atlantico da Montevideo a Caprera. Esso aveva a bordo tre marinai di cui uno di Marina di Camerota. Questi portarono la spada d'oro a Garibaldi donata dai cittadini di Montevideo all'eroe dei due mondi. Nei pressi si trova la casa natia del navigatore.
Piazza San Domenico, centro della cittadina e punto d'incontro della gente di mare. Essa è segnata da una cerchia di case che sembra mettere in evidenza il sagrato della chiesa che primeggia come un palcoscenico.
Via del Marchese, una delle poche vie rimaste
intatte com'erano, conserva gli intonaci grezzi delle
case, gli archi e perfino una locanda: la cantina del
Marchese. Il potente signore del luogo amava qui rinfrancarsi
con i signorotti dell'epoca; oggi permette di fare assaggiare
i prodotti del posto ai villeggianti.
Breve storia di Lentiscosa
Sdraiata
su un colle che si affaccia a mare, sorge Lentiscosa,
paese dai tratti tipicamente cilentani, ricco di bellezze
naturali e artistiche da riscoprire. Il nome del paese
è tratto dall'arbusto del lentisco che vi alligna
spontaneamente su tutto il territorio sia a monte che
a mare.
Ritrovata nella sua veste di borgo antico, Lentiscosa
ha rivelato le tracce di un Medioevo interessante sotto
il profilo della fede e dell'arte. Non presenta segni
di archeologia, per cui la sua vita parte, senza dubbio,
dall'Alto Medioevo basiliano, motore dell'evangelizzazione
e della civiltà della nostra terra.
La comunità lentiscosana tesse la trama della
storia con semplicità e vigore, tenendo fede
al suo originario attaccamento a Maria, la Madre del
Signore e a Lei, Madonna delle Grazie, intitola anche
il suo massimo tempio, la Chiesa Parrocchiale.
Breve storia di Licusati
Nel
1647 Licusati (anticamente borgo de li accasati) cessò
di essere comune autonomo e venne aggregato a Camerota.
Eventi e feste tipiche
2/3/4 agosto - festa SS.Patrono S.Domenico Marina di Camerota spettacoli pirotecnici a mare |
seconda domenica di Luglio - festa S.Patrono S.Vincenzo Ferreri |
4 aprile - Camerota fiera di S.Vincenzo |
10 luglio - Licusati fiera annuale |
2/3/4 settembre - Lentiscosa Festa SS.Patrona S.Rosalia con spettacoli pirotecnici. |
17/18 maggio - festa SS.Annunziata Licusati |
mercato quindicinale Marina di Camerota area porto |
mercatino prodotti tipici ogni mercoledì dal 1 giugno al 30 settembre piazza s.vito Camerota |
trattenimenti serali vari periodo estivo frazione Marina |
Testi storici a cura del Prof. Giovanni CAMMARANO
(Palinuro)
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Foto panoramica di Camerota realizzata da Antonio Luidi |
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