I vitigni locali, introdotti ad Elea ed a Paestum dagli antichi colonizzatori greci, trovano nella natura argillosa-calcarea del terreno e nel clima della zona le condizioni per esprimere al meglio la propria personalità. Le viti producono pochi grappoli, dai quali si ottengono vini di eccellente qualità, che si abbinano perfettamente alla cucina tipica cilentana: "povera", semplice, ma gustosissima.
II territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano include ben due delle denominazioni enologiche del territorio campano.
Le denominazioni sono relativamente recenti, ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale e a creare una tendenza di sviluppo molto significativa. Quelle che ricadono in questo areale produttivo sono: la DOC Castel San Lorenzo e la DOC Cilento. Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone, espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali, come: Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali come: Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia.
DOC Castel San Lorenzo
La denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo si estende interamente nei terrtori dei comuni di Castel San Lorenzo, Felitto e Bellosguardo e in parte dei comuni di Aquara, Castecivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati. Le condizioni pedoclimatiche hanno reso queste zone adatte alla coltivazione della vite da tempi remoti e il disciplinare ne tutela le specificità colturali e ampelografiche preesistenti. I vini prodotti con tale denominazione sono il Barbera, il Rosso, il Bianco, il Rosato e il Moscato nelle versioni Spumante e Lambiccato, derivato da tradizionali sistemi di vinificazione. Le rese massime in vigna sono di 100 quintali per ettaro per i Rossi, i Rosati e la Barbera e di 120 per i Bianchi. E' consentita la dicitura riserva per il vino Barbera, dopo un sufficiente periodo di invecchiamento in legno e un grado alcolico di almeno 11,50.
DOC Cilento
La denominazione di origine controllata Cilento, comprende un vasto territorio nella provincia di Salemo (ben 58 comuni). E' stata istituita nel 1989 per tutelare un consistente numero di vini prodotti in zona con uve diffuse in Campania fin dall'epoca romana. Oltre all'Aglianico troviamo il Bianco, il Rosato e il Rosso. La produzione massima di uva non deve superare i 100 quintali per ettaro; la resa di uva in vino è del 70 per cento e scende al 50 per cento nel caso dell'Aglianico.
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